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Casino dell'Aurora Pallavicini versione italiana versione inglese

'L'Aurora' di Guido Reni, 1613-1614

 
 

 

 

interni ed esterni 
ubicazione 


dati congressuali 
ed eventi ospitabili 
allestimenti 










  la Collezione  ·  le Statue  
n fondo al grande cortile d'ingresso, a sinistra del porticato, si accede ad una piccola corte circondata da alte mura. Sul fondo un portone immette su via della Consulta, a destra, attraverso un'inferriata, s'intravede il Teatro d'acqua con la fontana dei fiumi.
La duplice rampa d'accesso al giardino dell'Aurora, concepita e realizzata dal Vasanzio
La duplice rampa d'accesso
concepita e realizzata
dal Vasanzio.

Dalla piccola corte, sulla sinistra, si accede al giardino pensile e al Casino dell'Aurora. Pochi gradini di travertino ed ecco che, incorniciata dal portico d'entrata e dalla volta decorata a piccole stalattiti, appare l'immagine di una scala scoperta a due rampe: la Scala della Pastorella. Ai piedi della duplice rampa si apre una piccola grotta con la volta coperta di stalattiti, un arco a tutto sesto ne incornicia l'apertura.
A sinistra e a destra, appoggiati sulle estremità delle balaustre, due busti marmorei di ignoti personaggi attendono da tempo immemorabile antichi ospiti. Sul pavimento a mosaico, s'intravede il disegno di uno stemma gentilizio.
A metà dei gradini della duplice scala, la rampa è interrotta da un pianerottolo pavimentato a mosaico, con motivi ornamentali bianchi, neri e rosso porfido.
La duplice rampa d'accesso al giardino dell'Aurora, concepita e realizzata dal Vasanzio
La scala, con i busti e le statue
vista dal piano del giardino
Lungo la scala, ci si accorge di altre mute presenze, busti marmorei che si affacciano dall'alto del muraglione a semicerchio, che contiene l'intera struttura. Altre sculture, immagini femminili a figura intera, guardano invece in direzione del giardino. Alcune sono senz'altro d'epoca romana, altre conoscono la mano degli scalpellini barocchi, altre ancora sono state probabilmente restaurate in tempi più recenti.

La sala centrale del Casino è adorna di busti marmorei seicenteschi raffiguranti imperatori romani e di sculture di epoca romana, fra cui le celebri "Artemide Cacciatrice" e "Athena Rospigliosi".

Artemide cacciatrice
Artemide
cacciatrice

L'Artemide Cacciatrice è una scultura ellenistica, la più completa tra quelle note in quanto conserva la testa e, sulla base, il cane con la protome di cinghiale. Nella posa e nel panneggio la scultura risponde al gusto ellenistico dal quale non si discosta neppure per l'acconciatura della chioma. L'abito indossato dalla dea è un chitone sottile accorciato da una cintura sottostante il lungo rimbocco, a sua volta stretto immediatamente sotto il seno da una seconda cintura annodata sul petto.

Athena Rospigliosi
Athena
Rospigliosi

L'Athena Rospigliosi, creata nel IVº secolo da Timotheos, rappresenta l'Atena Aithia, divinità marina e siderea, eseguita dall'artista per la città di Megara.









 la Facciata

 le Statue

 gli Affreschi

 la Quadreria





   
   
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